Da oltre 50 anni i biologi molecolari degli istituti di ricerca di tutto il mondo hanno concentrato gli studi sulla proteina, considerata uno dei componenti essenziali per la vita, per spiegare il mistero del piegamento della proteina su sé stessa, per gli studiosi c.d. “enigma della vita”.
Tutti gli studi condotti sino ad oggi per predire come avviene il ripiegamento hanno però impiegato metodi bioinformatici con ampi margini di errore.
La svolta epocale è invece dei nostri giorni.
AlphaFold, un sofisticato programma di intelligenza artificiale elaborato dalla DeepMind, società inglese legata a Google, ha reso possibile modellare in 3D il ripiegamento di una proteina con una precisione superiore al 90%.
Si tratta di un programma strutturato con connessioni che simulano il cervello dell’uomo e che sfrutta una elevata capacità di calcolo.
Per quanto la notizia possa apparire “rivoluzionaria” certamente non stupisce gli addetti ai lavori dell’Information Technology per almeno un paio di ragioni.
Sappiamo che negli ultimi anni la base di conoscenza disponibile per i Centri di Ricerca di qualunque settore scientifico e industriale si è sviluppata con crescita esponenziale grazie all’avvento dei BIG DATA.
È noto che su questa vasta base di conoscenza insistono sistemi di Intelligenza Artificiale sempre più evoluti come il Deep Learning, un’area emergente dell’I.A. che, ispirandosi alla struttura ed alla funzione della mente, prova ad emulare il processo di apprendimento degli esseri umani.
Tutto questo, unito alla grande potenza di calcolo oggi disponibile, consente ai ricercatori di porsi obiettivi sempre più sfidanti in termini di risultati e tempi di realizzazione, aprendo così orizzonti sempre più promettenti per tutte quelle attività di ricerca finalizzate ad accrescere il benessere del genere umano.